Buongiorno a tutti,
volevo comunicarvi anche sul blog che il giorno 30 novembre 2012 alle ore 18.45, dopo il corso, si terrà la prima ASSEMBLEA SOCI DELL'ASSOCIAZIONE MONDO LINGUE MURLO, presso i locali della Parrocchia di Casciano g.c., dietro la chiesa (sede dei nostri corsi).
Come sapete, il motivo per cui riusciamo a tenere i prezzi dei corsì così bassi è proprio da ricercarsi in due fattori: la nascita della nostra Associazione e il fatto che entrambe le parrocchie (Vescovado e Casciano) ci offrono gratis i loro locali.
L'Assemblea Soci si deve svolgere solo due volte all'anno ma questa prima convocazione è importante in quanto per operare il presidente, vicepresidente e tesoriere devono aprire un conto per l'associazione, ma senza la delega dei soci il conto non può essere aperto e quindi le quote non possono essere versate, ecc ecc. Per aprire il conto e fare domanda per la multicanalità dello stesso al fine di mantenere i costi del conto più bassi possibile dobbiamo avere la delega dei soci e poi l'approvazione dei presenti.
Inoltre, dobbiamo illustrare i due progetti che vorremmo proporre, di cui uno è quello già partito dei corsi e il secondo riguarda la possibilità di organizzare proiezioni di film in lingua inglese dal mese di gennaio, infine dobbiamo presentare lo statuto e le cariche.
SEGUIRA' UN APERITIVO per il quale se volete portare qualche snack saremmo davvero felici. Noi porteremo bibite, tra cui il bitter rosso che i ragazzi ci hanno richiesto ieri (!!!) e una bottiglia di vino per gli adulti...A venerdì. Per conferme o informazioni, vi prego di scrivere a annalisa@nowell.me.uk
sabato 24 novembre 2012
martedì 20 novembre 2012
Varie - COMPITI ed altro
Carissimi,
il post precedente , ''Piezz'e core'', era destinato al mio altro blog www.storerandage.blogspot.com, poi per sbaglio è finito qui. Volevo toglierlo, poi alla fine ho deciso di lasciarlo. Non è del tutto fuori posto, in un blog dedicato a genitori e figli, alla nostra Associazione Mondo Lingue Murlo il cui fine è quello di promuovere la cultura delle lingue straniere anche qui, nel nostro territorio troppo spesso ''sonnacchioso'', come direbbe una mia amica.
Lo lascio quindi, anche se non è utile direttamente ai fini dei corsi d'inglese, e vi prego, se volete, di commentare, fare domande, su tutti i post che trovate qui nel blog.
Ma torniamo a noi. Abbiamo saltato purtroppo una lezione perché, dopo un contrattempo con mia mamma, mi sono pure presa il virus che c'è in giro. Ora tutto a posto e quindi ci vedremo venerdì.
Ho corretto i compiti dei ragazzi già dieci giorni fa e sono rimasta molto colpita dalla diligenza con cui li hanno eseguiti. Si vede anche da qui che hanno un vero interesse per il mio corso, e questo per me è fonte di grande soddisfazione. Credo da sempre che sono proprio i ragazzi, quelli che mandiamo a scuola ma che a volte a scuola non sono ascoltati o seguiti come meriterebbero, a porci tante sfide. Certo, vogliono risposte alle loro domande, non solo un generico ''Poi lo faremo più avanti''. Noi insegnanti dovremmo invece sforzarci di chiarire i loro dubbi e dare spiegazioni lì per lì. I nodi non sciolti non li dimenticano.
Mi è rimasta in mente una domanda che mi ha posto una ragazzina del corso d'inglese di Casciano quando abbiamo fatto i numeri ordinali: ''Maestra, quando io ho chiesto alla professoressa che cosa voleva dire ''th'' accanto a un numero, mi ha detto -Poi te lo spiego - ma non ce lo ha mai detto, ora finalmente ho capito''.
Ecco, credo che questo per ora basti a spiegare che l'intelligenza e la curiosità sono strettamente legate, e che quando noi (genitori o insegnanti) aggiriamo le domande non facciamo un buon servizio a nessuno. Nè a loro e nemmeno a noi. A presto!
il post precedente , ''Piezz'e core'', era destinato al mio altro blog www.storerandage.blogspot.com, poi per sbaglio è finito qui. Volevo toglierlo, poi alla fine ho deciso di lasciarlo. Non è del tutto fuori posto, in un blog dedicato a genitori e figli, alla nostra Associazione Mondo Lingue Murlo il cui fine è quello di promuovere la cultura delle lingue straniere anche qui, nel nostro territorio troppo spesso ''sonnacchioso'', come direbbe una mia amica.
Lo lascio quindi, anche se non è utile direttamente ai fini dei corsi d'inglese, e vi prego, se volete, di commentare, fare domande, su tutti i post che trovate qui nel blog.
Ma torniamo a noi. Abbiamo saltato purtroppo una lezione perché, dopo un contrattempo con mia mamma, mi sono pure presa il virus che c'è in giro. Ora tutto a posto e quindi ci vedremo venerdì.
Ho corretto i compiti dei ragazzi già dieci giorni fa e sono rimasta molto colpita dalla diligenza con cui li hanno eseguiti. Si vede anche da qui che hanno un vero interesse per il mio corso, e questo per me è fonte di grande soddisfazione. Credo da sempre che sono proprio i ragazzi, quelli che mandiamo a scuola ma che a volte a scuola non sono ascoltati o seguiti come meriterebbero, a porci tante sfide. Certo, vogliono risposte alle loro domande, non solo un generico ''Poi lo faremo più avanti''. Noi insegnanti dovremmo invece sforzarci di chiarire i loro dubbi e dare spiegazioni lì per lì. I nodi non sciolti non li dimenticano.
Mi è rimasta in mente una domanda che mi ha posto una ragazzina del corso d'inglese di Casciano quando abbiamo fatto i numeri ordinali: ''Maestra, quando io ho chiesto alla professoressa che cosa voleva dire ''th'' accanto a un numero, mi ha detto -Poi te lo spiego - ma non ce lo ha mai detto, ora finalmente ho capito''.
Ecco, credo che questo per ora basti a spiegare che l'intelligenza e la curiosità sono strettamente legate, e che quando noi (genitori o insegnanti) aggiriamo le domande non facciamo un buon servizio a nessuno. Nè a loro e nemmeno a noi. A presto!
domenica 18 novembre 2012
Piezz'e core
I figli so'piezz'e core. Lo sanno i genitori, i nonni, e pure i figli che quando sono figli non si rendono conto come mai ci preoccupiamo, per poi capirlo a loro volta divenendo genitori. Aveva ragione anche stavolta, mia nonna, quando mi aspettava alzata e le chiedevo indispettita: ''Nonna, dai, su , perché non vai a dormire prima che io torni?'' E mi diceva: ''Eh, vedrai che lo capirai anche tu quando avrai un figliolo''. Ero quasi sicura che non ne avrei avuti e rispondevo alzando le spalle: ''Mh, figurati, io fare un figlio...''
Poi invece arrivano e capisci che è un'esperienza intensa come nessun altra, anche solo portarli dentro per nove mesi, dal momento in cui il test è positivo e non riesci a spiegarti come sia che dentro di te si muove quel minuscolo cuore veloce. Nel mio caso solo sette mesi e mezzo, perché sono nati tutti e due con sei settimane in anticipo. Piccoli ma irruenti.
Poi crescono, lentamente e non in fretta come qualcuno ci vuol far credere. Crescono piano e si trasformano in creature sempre diverse, sguardi che cambiano, voci che cambiano, prime ragazze e rasoi che si trovano un giorno in bagno e ci shoccano per un istante. Ma come, ti fai la barba? Godiamo per ora delle ultime mobidezze della loro guancia, ma uno ha già piccoli spunzoni che arrivano...Niente da fare, certo, se non prenderli quando ci sono, con i difetti e le liti che ci facciamo, ma anche con quegli entusiasmi adorabili di cui far tesoro. E scriverli per non scordarli.
Sto copiando in questi giorni i diari che tengo dei miei figli da anni. Da quando li aspettavo. E' incredibile inserire nel computer quei piccoli passi, parole dette per la prima volta, conversazioni, viaggi fatti insieme, vacanze al mare o in città mai viste prima, traslochi , pianti, risate, feste, cose che ci seguono e crescono con noi, come loro. Vorremmo dare sempre il meglio ai nostri figli, scuole, regali, ma soprattutto ideali, cultura, emozioni, insegnamenti. Indirizzi, per meglio dire, perché poi le esperienze devono farle da soli.
E gli incontri che fanno sono essenziali, prime esperienze e persone che si porteranno dentro.
Tutti i genitori temono le cattive esperienze e il fatto che sulla loro strada possano trovare qualche persona odiosa. Ma forse bisognerebbe invece pensare che di gente in gamba ce n'è, e molta. Un esempio?
Due giorni fa il più grande ha passato la sua prima notte da solo in hotel. Non in gita con gli amici e nemmeno con qualche parente o amico che lo ha ospitato. Proprio da solo, in una piccola e bella città, Ferrara. Voleva vedere un concerto e, come fa da sempre, ha organizzato tutto, chiesto di prendergli il biglietto (!) e guardato gli orari dei treni. Voleva tornare nel cuore della notte dopo il concerto, invece gli ho regalato il pernottamento in un B&B. C'era il suo insegnante di piano al concerto, ma l'ha scoperto solo due giorni prima...e si sono trovati nello stesso palco, una coincidenza pazzesca.
Rientrando, a parte del bellissimo concerto, mi ha narrato entusiasta delle persone che lo hanno accolto alle Giostre Antico Alloggio di Ferrara, www.allegiostre.it Sono andati addirittura a prenderlo in stazione, gli hanno fornito cartine e istruzioni su come girare per città, gli hanno dato una camera bellissima e infine servito una colazione fatta di torte casalinghe e prodotti di qualità. Grazie ad Aurora e agli altri per questa bella accoglienza.
Bello sapere che esistono posti così. E bello sapere che la prima esperienza, la prima notte da solo in un hotel, sia stata così positiva. ''Sai, la prima notte che ho dormito da solo era a Ferrara, in un posto stupendo dopo uno dei più bei concerti jazz mai sentiti...Il Mehdlau Trio''
Un piccolo spazio nella memoria, regalato a chi amiamo, è di certo uno dei doni più belli che si possano fare.
Poi invece arrivano e capisci che è un'esperienza intensa come nessun altra, anche solo portarli dentro per nove mesi, dal momento in cui il test è positivo e non riesci a spiegarti come sia che dentro di te si muove quel minuscolo cuore veloce. Nel mio caso solo sette mesi e mezzo, perché sono nati tutti e due con sei settimane in anticipo. Piccoli ma irruenti.
Poi crescono, lentamente e non in fretta come qualcuno ci vuol far credere. Crescono piano e si trasformano in creature sempre diverse, sguardi che cambiano, voci che cambiano, prime ragazze e rasoi che si trovano un giorno in bagno e ci shoccano per un istante. Ma come, ti fai la barba? Godiamo per ora delle ultime mobidezze della loro guancia, ma uno ha già piccoli spunzoni che arrivano...Niente da fare, certo, se non prenderli quando ci sono, con i difetti e le liti che ci facciamo, ma anche con quegli entusiasmi adorabili di cui far tesoro. E scriverli per non scordarli.
Sto copiando in questi giorni i diari che tengo dei miei figli da anni. Da quando li aspettavo. E' incredibile inserire nel computer quei piccoli passi, parole dette per la prima volta, conversazioni, viaggi fatti insieme, vacanze al mare o in città mai viste prima, traslochi , pianti, risate, feste, cose che ci seguono e crescono con noi, come loro. Vorremmo dare sempre il meglio ai nostri figli, scuole, regali, ma soprattutto ideali, cultura, emozioni, insegnamenti. Indirizzi, per meglio dire, perché poi le esperienze devono farle da soli.
E gli incontri che fanno sono essenziali, prime esperienze e persone che si porteranno dentro.
Tutti i genitori temono le cattive esperienze e il fatto che sulla loro strada possano trovare qualche persona odiosa. Ma forse bisognerebbe invece pensare che di gente in gamba ce n'è, e molta. Un esempio?
Due giorni fa il più grande ha passato la sua prima notte da solo in hotel. Non in gita con gli amici e nemmeno con qualche parente o amico che lo ha ospitato. Proprio da solo, in una piccola e bella città, Ferrara. Voleva vedere un concerto e, come fa da sempre, ha organizzato tutto, chiesto di prendergli il biglietto (!) e guardato gli orari dei treni. Voleva tornare nel cuore della notte dopo il concerto, invece gli ho regalato il pernottamento in un B&B. C'era il suo insegnante di piano al concerto, ma l'ha scoperto solo due giorni prima...e si sono trovati nello stesso palco, una coincidenza pazzesca.
Rientrando, a parte del bellissimo concerto, mi ha narrato entusiasta delle persone che lo hanno accolto alle Giostre Antico Alloggio di Ferrara, www.allegiostre.it Sono andati addirittura a prenderlo in stazione, gli hanno fornito cartine e istruzioni su come girare per città, gli hanno dato una camera bellissima e infine servito una colazione fatta di torte casalinghe e prodotti di qualità. Grazie ad Aurora e agli altri per questa bella accoglienza.
Bello sapere che esistono posti così. E bello sapere che la prima esperienza, la prima notte da solo in un hotel, sia stata così positiva. ''Sai, la prima notte che ho dormito da solo era a Ferrara, in un posto stupendo dopo uno dei più bei concerti jazz mai sentiti...Il Mehdlau Trio''
Un piccolo spazio nella memoria, regalato a chi amiamo, è di certo uno dei doni più belli che si possano fare.
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