I figli so'piezz'e core. Lo sanno i genitori, i nonni, e pure i figli che quando sono figli non si rendono conto come mai ci preoccupiamo, per poi capirlo a loro volta divenendo genitori. Aveva ragione anche stavolta, mia nonna, quando mi aspettava alzata e le chiedevo indispettita: ''Nonna, dai, su , perché non vai a dormire prima che io torni?'' E mi diceva: ''Eh, vedrai che lo capirai anche tu quando avrai un figliolo''. Ero quasi sicura che non ne avrei avuti e rispondevo alzando le spalle: ''Mh, figurati, io fare un figlio...''
Poi invece arrivano e capisci che è un'esperienza intensa come nessun altra, anche solo portarli dentro per nove mesi, dal momento in cui il test è positivo e non riesci a spiegarti come sia che dentro di te si muove quel minuscolo cuore veloce. Nel mio caso solo sette mesi e mezzo, perché sono nati tutti e due con sei settimane in anticipo. Piccoli ma irruenti.
Poi crescono, lentamente e non in fretta come qualcuno ci vuol far credere. Crescono piano e si trasformano in creature sempre diverse, sguardi che cambiano, voci che cambiano, prime ragazze e rasoi che si trovano un giorno in bagno e ci shoccano per un istante. Ma come, ti fai la barba? Godiamo per ora delle ultime mobidezze della loro guancia, ma uno ha già piccoli spunzoni che arrivano...Niente da fare, certo, se non prenderli quando ci sono, con i difetti e le liti che ci facciamo, ma anche con quegli entusiasmi adorabili di cui far tesoro. E scriverli per non scordarli.
Sto copiando in questi giorni i diari che tengo dei miei figli da anni. Da quando li aspettavo. E' incredibile inserire nel computer quei piccoli passi, parole dette per la prima volta, conversazioni, viaggi fatti insieme, vacanze al mare o in città mai viste prima, traslochi , pianti, risate, feste, cose che ci seguono e crescono con noi, come loro. Vorremmo dare sempre il meglio ai nostri figli, scuole, regali, ma soprattutto ideali, cultura, emozioni, insegnamenti. Indirizzi, per meglio dire, perché poi le esperienze devono farle da soli.
E gli incontri che fanno sono essenziali, prime esperienze e persone che si porteranno dentro.
Tutti i genitori temono le cattive esperienze e il fatto che sulla loro strada possano trovare qualche persona odiosa. Ma forse bisognerebbe invece pensare che di gente in gamba ce n'è, e molta. Un esempio?
Due giorni fa il più grande ha passato la sua prima notte da solo in hotel. Non in gita con gli amici e nemmeno con qualche parente o amico che lo ha ospitato. Proprio da solo, in una piccola e bella città, Ferrara. Voleva vedere un concerto e, come fa da sempre, ha organizzato tutto, chiesto di prendergli il biglietto (!) e guardato gli orari dei treni. Voleva tornare nel cuore della notte dopo il concerto, invece gli ho regalato il pernottamento in un B&B. C'era il suo insegnante di piano al concerto, ma l'ha scoperto solo due giorni prima...e si sono trovati nello stesso palco, una coincidenza pazzesca.
Rientrando, a parte del bellissimo concerto, mi ha narrato entusiasta delle persone che lo hanno accolto alle Giostre Antico Alloggio di Ferrara, www.allegiostre.it Sono andati addirittura a prenderlo in stazione, gli hanno fornito cartine e istruzioni su come girare per città, gli hanno dato una camera bellissima e infine servito una colazione fatta di torte casalinghe e prodotti di qualità. Grazie ad Aurora e agli altri per questa bella accoglienza.
Bello sapere che esistono posti così. E bello sapere che la prima esperienza, la prima notte da solo in un hotel, sia stata così positiva. ''Sai, la prima notte che ho dormito da solo era a Ferrara, in un posto stupendo dopo uno dei più bei concerti jazz mai sentiti...Il Mehdlau Trio''
Un piccolo spazio nella memoria, regalato a chi amiamo, è di certo uno dei doni più belli che si possano fare.
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